“Io per me credo che un albero, un sasso profilati sul cielo, fossero dèi fin dall’inizio”

La descrizione è, per definizione, l’atto di rappresentare con parole una determinata realtà.

Benedetta Giampietri e Francesca Santi hanno deciso di valorizzare il proprio territorio, la montagna pistoiese, utilizzando “Dialoghi con Leucò” di Cesare Pavese ed alcune foto scattate personalmente.

Il link alla board Pinterest è

http://pinterest.com/benemale/io-per-me-credo-che-un-albero-un-sasso-profilati-s/

Benedetta Giampietri, Francesca Santi

Nicola Lecca in classe dopo la recensione della ‘Domenica’Nicola Lecca in classe dopo la recensione della ‘Domenica’

“Il Sole 24 Ore – Domenica”, 31 Marzo 2013

Oggi “Il Sole 24 Ore – Domenica” ha raccontato il progetto di lettura de “La piramide del caffè” in collaborazione con Nicola Lecca per gentile concessione di Mondadori Editore.

Come ha scritto Nicola Lecca:

“Oggi @IsaInghirami ed io abbiamo ricevuto un bel regalo di Pasqua

Il Sole 24 ore racconta il nostro progetto insieme”

https://twitter.com/nicolalecca/status/318289701758963712

Un vivo ringraziamento ad Armando Massarenti, Mondadori Editore e, naturalmente, Nicola Lecca.

 

Elisa Lucchesi

“Il Sole 24 Ore – Domenica”, 31 Marzo 2013

#lapiramidedelcaffè LAB II#lapiramidedelcaffè LAB II

In data 26 Marzo 2013 è stata organizzata  una prima riunione di staff con gli studenti coinvolti nel progetto #lapiramidedelcaffè

L’incontro, della durata di circa due ore, si è svolto in orario extra-curricolare, dalle 14,30 alle 16,30.

Esso ha teso a chiarire agli allievi il planning del progetto, nonchè ad avvicinarli  progressivamente al mondo di Nicola Lecca e ai contenuti del romanzo “La piramide del caffè”.

Nella ferma convinzione che, per recensire un libro, sia necessario sentire il più possibile l’anima dell’autore, si è cercato di avvicinare gli studenti al mondo concettuale e sentimentale che ruota intorno a “La piramide del caffè”.

In questo senso, è parso opportuno condividere in contesto di classe la visione di alcune recenti interviste .

Nello specifico:

– l’intervista a Bookstore (La 7) del 16 Marzo 2013: http://t.co/GJrOzlbBPD

– la video chat di Rai Letteratura del 19 Marzo 2013: http://www.letteratura.rai.it/articoli/nicola-lecca-in-videochat/20151/default.aspx

Si è inoltre ritenuto opportuno far consultare agli studenti:

– la board Pinterest dell’Autore: https://pinterest.com/nicolalecca/

– il sito ufficiale: http://www.nicolalecca.it/

– il profilo FB: https://www.facebook.com/pages/Nicola-Lecca/145140455496779

Le consegne domestiche prevedono, in occasione della pausa pasquale, la lettura integrale de “La piramide del caffè”, da effettuarsi tra il 28 Marzo e il 3 Aprile 2013.

La prossima riunione di staff, da fissarsi in orario curricolare appena rientrati alla consueta attività didattica, avrà come oggetto privilegiato quello di illustrare agli studenti come strutturare una recensione.

In questo modo il progetto #lapiramidedelcaffè andrà allineandosi in modo coerente alle recenti direttive ministeriali, che sempre più insistentemente chiedono agli allievi competenze attive nella gestione sia orale che scritta della lingua italiana.

Elisa Lucchesi

#lapiramidedelcaffè LAB I#lapiramidedelcaffè LAB I

L’elaborazione del progetto #lapiramidedelcaffè inizia il 3 Marzo 2013 con lettura della recensione di Roberto Carnero, “Un caffè a lieto fine” su “Il Sole 24 Ore – Domenica”.

fonte

fonte “Il Sole 24 Ore- Domenica”, 3 Marzo 2013

Nel testo in questione, Roberto Carnero suggerisce  di far leggere nelle scuole “La Piramide del caffè” di Nicola Lecca, romanzo edito da Mondadori Editore in data 15 Gennaio 2013

“almeno per due motivi. Innanzitutto, perchè confronta i lettori, una volta tanto, con alcuni valori positivi (fiducia nella vita, apertura agli altri, attenzione alla società), in un momento storico in cui davanti ai nostri ragazzi vengono poste quasi sempre prospettive nere se non tragiche. In secondo luogo, per le qualità di scrittura di Nicola Lecca, caratterizzata da uno stile di notevole forza e precisione. Uno stile sez’altro da imitare”.

(fonte Roberto Carnero, “Un caffè a lieto fine”, Il Sole 24 Ore – Domenica, 3 Marzo 2013)

A seguito della lettura, Elisa Lucchesi contatta l’Autore, Nicola Lecca, tramite il suo account ufficiale Twitter @NicolaLecca e gli propone di raccogliere, insieme, la sfida lanciata da Carnero proprio dalle pagine del prestigioso inserto culturale de “Il Sole 24 Ore”.

Viene dunque deciso nell’arco di pochi minuti – grazie alla  rapidità di scambio di informazioni che Twitter consente – di far leggere e recensire “La piramide del caffè” ad alcuni studenti dell’Istituto Omnicomprensivo “E. Fermi” di San Marcello Pistoiese, dove Elisa Lucchesi insegna come docente di Latino e Materie Letterarie.

L’Autore si mostra inoltre disponibile a rispondere a dubbi o curiosità degli studenti emerse a seguito della lettura con un’intervista via mail o Twitter.

Elisa Martini, consulente Mondadori, risponde positivamente all’iniziativa e propone di inviare presso l’Istituto Omnicomprensivo alcune copie omaggio de “La piramide del caffè”.

In data 16 Marzo 2013, Elisa Lucchesi , presso l’Auditorium Parco della Musica – Roma, assiste alla presentazione de “La piramide del caffè” nell’ambito del Festival del Libro e della Letteratura, IV edizione, “Libri come l’Europa”.

L’incontro è tenuto da Nicola Lecca e Dacia Maraini.

In tale occasione, Elisa Lucchesi cura un piccolo live twitting di tono informale all’HT #lapiramidedelcaffè #libricome2013 e ha modo di conoscere personalmente l’Autore, scambiando con lui qualche rapida considerazione in merito all’avvio del progetto #lapiramidedelcaffè

Festa del Libro e della Letteratura

I testi de “La piramide del caffè”  arrivano presso l’Istituto Omnicomprensivo “E. Fermi” in data 18 Marzo 2013.

La piramide del caffè

Si procede a fissare una prima riunione di Staff con gli studenti coinvolti nel progetto in data 26 Marzo 20013, dalle ore 14,30 alle ore 16,30.

Elisa Lucchesi

Non si esce dalla crisi senza gli Stati Uniti d’Europa

Il giorno 27 Marzo 2013, il dott. Francesco Pigozzo, ricercatore presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ha tenuto, presso l’Istituto Omnicomprensivo “E. Fermi” di San Marcello Pistoiese, un intervento nell’ambito del progetto #EuWay dal titolo:

“Non si esce dalla crisi senza gli Stati Uniti d’Europa”.

Lo storify dell’incontro è disponibile al link:

http://sfy.co/cGAU

Sulla solitaria spiaggia del PurgatorioOn the secluded beach of Purgatory

13 Febbraio 2013

San Marcello Pistoiese, Italia

Abbiamo fatto in precedenza riferimento alla seconda cantica della Commedia dantesca (cfr. supra).

Custode del regno oltremondano ‘di mezzo’ è Catone l’Uticense, una figura complessa, su cui è opportuno almeno per un momento soffermare l’attenzione.

Storicamente, si tratta di un famoso personaggio politico, descritto come dotato di somma rettitudine, incorruttibile e imparziale e forse proprio per questo inviso a molti uomini influenti dell’epoca. Grande sostenitore di Pompeo, pagò la sua lealtà nei confronti di quest’ultimo con la vita, decidendo di uccidersi mentre si trovava ad Utica, poiché inseguito dai soldati di Cesare.

Nella Commedia, come già accennato, lo troviamo protagonista dei primi due canti del Purgatorio e addirittura custode di quello stesso regno, nonostante, come suicida, ci aspetteremmo dovesse condividere la terrificante sorte vegetale riservata in Inferno XIIIa Pier delle Vigne e, in generale, ai violenti contro se stessi.

La scelta dantesca, apparentemente incomprensibile, trova in realtà una sua piena giustificazione se analizziamo le ragioni del suicidio dello stesso Catone, avvenuto ad Utica nel 16 a. C.

Quest’ultimo scelse infatti di togliersi la vita come atto di estrema virtus, piuttosto che rinunciare alla libertà politica che ormai Cesare aveva sottratto ai sostenitori di Pompeo.

All’interno di Purgatorio I (vv. 70-75) è lo stesso Virgilio ad indicare con chiarezza la spinta etica che ha motivato l’atto suicida:

Or ti piaccia gradir la sua venuta:/ libertà va cercando, ch’è sì cara,/ come sa chi per lei vita rifiuta./ Tu’l sai, che non ti fu per lei amara/ in Utica la morte, ove lasciasti / la vesta ch’al gran dì saros chiara”.

Proprio in virtù della parola chiave, libertà, possiamo comprendere il motivo per cui Catone, anziché all’Inferno, si trova ad essere custode del Purgatorio, vale a dire del mondo ultraterreno dove le anime si purificano e trovano la libertà dal peccato.

Utilizzando come griglia interpretativa l’interpretazione figurale di Auerbach (cfr. supra) possiamo scorgere nell’immagine del Catone storico tratti di ‘figura futurorum’, ovvero di anticipazione in chiave politica di quella spinta libertaria che assumerà tratti prettamente morali nella sua dimensione oltremondana e, dunque, eterna.

In effetti, secondo Auerbach, il Catone terreno rappresenta la ‘figura’ che rinunciò alla vita in nome della propria libertà individuale, mentre all’interno del Purgatorio esso appare, come figura svelata o adempiuta, l’emblema della libertà tout court, ovvero della peculiare facoltà data all’uomo di scegliere come agire tramite l’uso del libero arbitrio e dunque di salvarsi – anche in fin di vita – dalla dannazione eterna.

Giulia Mucci

Supervisione editoriale a cura di Elisa Lucchesi

                                                                                                      February 12, 2013
San Marcello Pistoiese, Italy

We earlier reported to the second canto of Dante’s Divina Commedia (see above).
Guardian of the kingdom otherworldly ‘middle’ is Cato the Uticensis, a complex figure, on which it is appropriate to rest for a while.
Historically, he is a well-known political figure, described as having a sum righteousness, incorruptible and impartial and perhaps for this reason hated by many influential men of the time. Great supporter of Pompeo, he paid for his loyalty with his own life and he decided to kill himself while he was in Utica, because he was being chased by the soldiers of Caesar.
In the Commedia, as already mentioned, we find him as the protagonist of the first two cantos of the Purgatorio and even guardian of that kingdom, even if, as suicide, we expect him to share the terrible vegetable fate reserved to Pier delle Vigne in Inferno XIII and, in general, to the violent against themselves.
The choice of Dante, apparently incomprehensible, is actually fully justified if we analyze the reasons for the suicide of Cato himself, which occurred in 46 a.C in Utica.
The latter in fact chose to end his life as an act of extreme virtus, rather than give up the political freedom that now Caesar had reserved for the supporters of Pompeo.
In Purgatorio (vv. 70-75) is the same Virgil to indicate clearly the ethical impulse that motivated the suicide:

Now may it please thee to vouchsafe his coming/ He seeketh his liberty which is so dear/ as knoweth he who life for her refuses/ thou know’st it; since for her to thee not bitter/ was death in Utica, where thou didst leave/ the vesture that will shine so, the great day./

Precisely because of the keyword, liberty, we can understand why Cato, instead of Hell, is found to be the guardian of Purgatory, that is the afterlife where souls are purified and they find freedom from sin.
Using as interpretative model the Auerbach’s figural thesis (see above) we can see in the image of historical Cato traits of figura futurorum, that is the political anticipation of the libertarian backing that will assume purely moral traits in its otherworldly size and, therefore, eternal.
In fact, according to Auerbach, the historical Cato is the ‘figure’ who gave up life in the name of individual liberty, while in Purgatory he appears, as unveiled or fulfilled figure, as the emblem of freedom tout court, that is the special power given to man to choose how to act through the use of free will and thus to save themselves – even dying – from eternal damnation.

G.Mucci
Editorial supervision by Elisa Lucchesi

Cittadini europei, cittadini del mondoCittadini europei, cittadini del mondo

Il giorno 26 Marzo 2013, i volontari del MFE, Emanuele Panicucci e Massimo Vannuccini, ospiti presso l’Istituto Omnicomprensivo “E. Fermi”, hanno illustrato le linee guida dell’XI Concorso “Luciano Bolis”.

Lo storify dell’evento, a cura di Giovanni Albergucci e Alice Gavazzi, è disponibile al link

http://sfy.co/bGE8

#giornatafai 23/24 Marzo 2013#giornatafai March 23/24 2013

Il 23 e il 24 Marzo è in programma la XXI Giornata FAI di primavera.

Trovate tutte le informazioni su:

http://bit.ly/Y4e4c7

Quest’anno il Fondo Ambiente Italiano apre 700 luoghi in tutta Italia, spesso inaccessibili e per l’occasione eccezionalmente a disposizione del pubblico, con visite a contributo libero.

È disponibile l’applicazione di #giornatafai per iOS e Android, per scoprire quali luoghi sono aperti nelle vicinanze.

Non dimenticate di condividere le vostre esperienze all’HT #giornatafai dando i primi posti alla cultura in TT.

Buona #giornatafai di primavera a tutti voi.

Elisa Lucchesi

#PoetryDay 21 Marzo#PoetryDay March 21

Il 21 Marzo è la giornata mondiale della #poesia ed il primo giorno di #primavera

Guglielmo IX d’Aquitania (1071-1126) celebra la dolcezza della nuova stagione in una canzone di straordinaria suggestione, Ab la dolchor del temps novel [Per la dolcezza della nuova stagione].

 

I. Per la dolcezza della nuova stagione i boschi mettono le foglie e gli uccelli cantano, ciascuno nella sua lingua, secondo la melodia del nuovo canto: dunque è bene che ognuno si volga a ciò che più desidera.

II. Dal luogo che più mi piace non mi arriva né messaggero né messaggio, sicché il mio cuore non dorme né ride, e io non oso farmi avanti finché non sono sicuro che il patto è così come lo voglio.

III. Il nostro amore è come il ramo del biancospino che intirizzisce sull’albero, la notte, nella pioggia e nel gelo, fino all’indomani, quando il sole si diffonde attraverso il verde fogliame sul ramoscello.

IV. Ancora mi ricordo dì un mattino quando ponemmo fine alla nostra guerra con un patto, e lei mi offrì un dono così grande: il suo amore fedele e il suo anello. Ancora mi lasci Dio vivere tanto che io possa mettere le mie mani sotto il suo mantello.

V. Io infatti non bado al latino ostile di quanti cercano di separarmi dal mio Buon Vicino; perché io so come vanno le parole, quando si recita una breve formula: che alcuni si vanno vantando dell’amore, e noi ne abbiamo il pezzo e il coltello.

 

da I Trovatori, trad. di C. Di Girolamo, Bollati Boringhieri, Bologna 1989.

 

A breve il commento di Guglielmo d’Aquitania, Ab la dolchor del temps novel

disponibile in “categorie”: #TwitCafèMarch 21 is World #PoetryDay and it is also the first day of Spring.