Una passeggiata tra i prati di asfodeloA walk through the meadows of Asphodel

                                                                                                             13 Febbraio 2013

San Marcello Pistoiese, Italia

 

“Gli autori classici non hanno solo un’importanza letteraria, ma fondano una civiltà”.

È più o meno con queste parole che Romano Luperini ha aperto il suo intervento dedicato a “Il tema del colloquio con i morti da Omero fino a Dante”.

Attraverso un percorso in diacronia, il noto critico letterario si è proposto di analizzare l’argomento evidenziando, in primo luogo, la differenza tra mondo antico e mondo moderno.

Nel mondo antico, la poesia era composta principalmente al fine di fondare una civiltà ed era dunque, soprattutto, poesia epica. Meno rilevante era il peso che veniva attribuito alla poesia lirica, sebbene ciò non ne escludesse una pur cospicua produzione (basti pensare, a questo riguardo, al Liber del celebre poeta latino Catullo).

La poesia lirica, del resto, assumerà valore preponderante solo a partire dall’Ottocento in virtù di uno dei maggiori esponenti del romanticismo italiano, Giacomo Leopardi, che attribuirà alla soggettività e all’io privato una dimensione dominante.

Luperini ha del resto più volte sottolineato con forza che, per dare un senso all’esistenza, è necessario porsi delle domande basilari sul senso della stessa e, attraverso un processo di tipo psicologico, elaborare una propria storia in rapporto con il passato.

È proprio questo, dunque, ciò che sia il singolo sia la comunità sono chiamati a fare.

Benedetta Giampietri, Simone Orsatti

Supervisione editoriale a cura di Elisa Lucchesi

February 13, 2013

San Marcello Pistoiese, Italia

Classical authors have not only an literary importance but they found a civilization”.

More or less with these words Romano Luperini opens his speech dedicated to the theme of the dead from Homer to Dante.

Through a path in diachrony he aims to analyse the topic highighting, in the first place, the difference between the ancient world and the modern world.

In the ancient world, the poem was composed primarily in order to found a civilization and was therefore especially epic poetry. Less important was the weight that was attributed to lyric poetry, although this does not exclude even a large production (think, in this regard, of the Liber of the famous Latin poet Catullus).

Lyric poetry, moreover, assumes preponderant value only from the nineteenth century on the basis of one of the greatest exponents of Italian Romanticism, Giacomo Leopardi, wo gives to the subjectivity of the self and a private dominant dimension. Luperini, moreover, states that in order to give meaning to life you need to ask the basic questions, and through a psychological process, making its own history in relation to the past.

This is what both the individual and the community are called to do.

 

Benedetta Giampietri, Simone Orsatti

Editorial Supervisor: Elisa Lucchesi


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